Introduzione
Da lungo tempo il tradizionale fango termale in uso presso le strutture curativo terapeutiche del Bacino Euganeo proviene da escavazioni all'interno di concessioni minerarie denominate "Lago Costa d'Arquà e "Lago di Lispida.
Gli stabilimenti termali impiegano la matrice fangosa matura in notevoli quantità durante le quotidiane attività terapeutiche. Questa ha bisogno di essere periodicamente rinnovata in quanto, a seguito di bagni rinettanti e docce per asportare la parte residua dell'applicazione, la frazione più fine ed idonea alla rigenerazione microalgale rimane in sospensione e viene dispersa. L'applicazione fangoterapica richiede l'uso di fango maturo e mineralizzato ed il processo di maturazione avviene all'interno di apposite vasche dove l'argilla viene posta a contatto con l'acqua ipertermale salso-bromo- iodica.
Il fango termale
Per meglio comprendere il fenomeno legato alla "fangoterapia praticata nel Bacino Termale Euganeo è fondamentale distinguere i vari processi che conferiscono a questa particolare terapia il carattere di unicità.
Il fango termale è l'elemento finale di un processo che vede il coinvolgimento di più fattori, tutti indispensabili per pervenire alla capacità terapeutica del composto ed al suo utilizzo nella pratica medica delle cure termali.
Gli elementi indispensabili sono:
- 1. la componente liquida costituita da un'acqua minerale con particolari caratteristiche costitutive di temperatura e composizione chimica;
- 2. la componente minerale, caratterizzata da una specifica composizione chimica e granulometrica dell'argilla.
- 3. le caratteristiche biologiche dell'ecosistema entro cui avviene il processo di maturazione.
- 4. il processo di maturazione stesso.
La COMPONENTE LIQUIDA è caratterizzata dai fluidi termali euganei, questi vengono identificati chimicamente nella classica nomenclatura come salso-bromo-iodici (Marotta e Sica 1933), mentre su base prettamente idrogeochimica vengono definiti clorurati alcalini, in particolare clorurati sodici.
All'interno del Bacino Euganeo le acque termali si differenziano in base alla diversa temperatura e al differente contenuto totale di solidi disciolti (tds): i valori delle temperature dei fluidi variano tra 85°C e 65°C e il tds è compreso fra 6000 ppm (parti per milione) e 2500 ppm.
Queste acque vengono considerate geochimicamente "mature, cioè acque che hanno circolato per lungo tempo in profondità arricchendosi di sodio e cloro.
La COMPONENTE MINERALE è l'argilla azzurra naturale, un silicato di allumino idrato, salificato con cationi mono o bivalenti e la sua formula bruta è Me (Al2O3 SiO2 2H2O) oppure Me (Al2Si2O5 (OH)4)
Gli elementi chimici contenuti sono
- 10% Magnesio Mg
- 15% Alluminio Al
- 45% Silicio Si
- 02% Zolfo S
- 03% Potassio K
- 22% Calcio Ca
- 03% Ferro Fe
La granulometria è caratterizzata da una componente fine elevata, la sabbia è in percentuale minore.
- 25,6% Sabbia
- 32,4% Argilla
- 42,0% Limo
Infine, l'ultimo elemento che concorre alla generazione del fango termale euganeo è l'ECOSISTEMA E LA MATURAZIONE: il fango viene immesso nelle vasche degli stabilimenti e lasciato maturare a contatto con l'acqua termale per un periodo non inferiore a 60 giorni. In queste periodo si verifica una progressiva colonizzazione dell'argilla da parte di microalghe, le Cianoficee e le Diatomee, che formano un ammasso gelatinoso. Sono questi micro-organismi che producono i principi terapeutici. Infine viene applicato e poi rigenerato.
Il progetto di ricerca
Il progetto di ricerca finalizzato alla garanzia di qualità e disponibilità del fango impiegato presso gli stabilimenti del Bacino Euganeo fa seguito alla necessità dei complessi termali di sopperire ai bisogni annuali di approvvigionamento di fango naturale per uso terapeutico.
Tale progetto ha avuto la possibilità di essere sviluppato nell'ambito dei Distretti Produttivi ed interventi di politica industriale locale disciplinati dalla Legge Regionale 8/2003.
Il termine "distretto produttivo identifica la presenza di realtà imprenditoriali tra loro integrate a formare un rilevante sistema produttivo ed un insieme di fattori istituzionali operanti con il fine dell'attività di sostegno all'economia locale. Esso quindi è espressione della capacità, nell'azione combinata tra sistema di imprese e istituzioni locali, di sviluppare strategicamente una progettualità che si manifesta nello sviluppo del distretto in conformità agli strumenti legislativi e programmatori regionali vigenti.
All'interno del Bacino Idrominerario Omogeneo dei Colli Euganei il fabbisogno dell'argilla di base è stato soddisfatto dal prelievo presso alcuni siti, per i quali è stata conseguita idonea autorizzazione mineraria allo scavo.
La loro capacità produttiva, dopo numerosi anni, è in via di esaurimento, non tanto per la sopravvenuta improduttività del giacimento quanto per la necessità di mantenimento della situazione ambientale in un contesto naturale inserito all'interno del parco naturale dei colli euganei.
È stato quindi necessario avviare un progetto di ricerca finalizzato al reperimento di altre fonti di approvvigionamento di materiali al fine di soddisfare le caratteristiche necessarie alla produzione di fango termale.
L'Allegato 1 alla D.G.R. n.2502 de 08.08.2003 costituisce il bando che disciplina gli interventi di cui alla Legge Regionale 8/2003 per la realizzazione dei progetti esecutivi con riferimento ai Patti per lo Sviluppo dei Distretti ammessi a fruire dei benefici previsti dalla citata legge per l'esercizio finanziario 2003. In tale ambito, tra i distretti ammessi, figura quello termale euganeo.
I risultati attesi dalla realizzazione del progetto di ricerca riguardano l'individuazione di tre potenziali giacimenti per l'estrazione della componente minerale, dai quali poter attingere un quantitativo di circa 1.000 m3/anno di materiale qualitativamente rispondente ai requisiti definiti.
L'intervento di ricerca si è articolato in sei fasi, consistite in: una raccolta documentale, definizione del giacimento e piano di coltivazione, sperimentazione in vasche pilota delle matrici prelevate dai siti, analisi dei dati ottenuti e scelta del sito, pubblicazione dei risultati, conseguimento delle autorizzazioni per lo sfruttamento del giacimento.
Fase 1:
Raccolta documentale
Questa fase preliminare ha permesso di acquisire informazioni su:
- le conoscenze geologiche del Bacino Termale Euganeo, con particolare riguardo alla successione stratigrafica dei terreni sciolti;
- raccolta e sintesi di dati geotecnica sui terreni del Bacino Termale Euganeo con particolare riguardo alle metrici provenienti dai siti denominati "Lago Costa d'Arquà in Comune di Arquà Petrarca, e "Lago di Lispida, in Comune di Monselice.
- lo stato delle conoscenze in campo terapeutico e sugli studi attualmente in corso da parte di enti ed istituti quali il "Centro Studi Termali PietroD'Abano, i Dipartimenti di Farmacologia e Biologia dell'Università degli Studi di Padova ed altri centri di ricerca nazionali ed internazionali;
- raccolta e sintesi di dati sulle matrici fangose utilizzate ai fini terapeutici in altri centri termali italiani e stranieri;
- raccolta e sintesi di dati geochimici, chimico-fisici e batteriologici sulle matrici fangose provenienti dalle concessioni testè citate.
Fase 2:
Definizione del giacimento e redazione del piano di coltivazione
Grazie allo studio riguardante la genesi del territorio del Bacino Termale Euganeo e gli ambienti geologici che hanno permesso la deposizione di determinati litotipi è stato possibile individuare quattro possibili siti, all'interno di altrettante concessioni minerarie, dove poter reperire il materiale ricercato. In particolare la ricerca si è indirizzata verso luoghi di origine principalmente lacustre, maggiormente indiziati per la presenza di terreni limosi e limoso-argillosi.
Le concessioni interessate dai sondaggi sono state:
- Mezzavia Vulcania - Montegrotto Terme
- San Bortolo - Galzignano Terme
- San Pelagio - Due Carrare
- Rivella 2 - Monselice
Per ogni sito sono state effettuate le indagini geognostiche mediante l'esecuzione di sondaggi a rotazione a carotaggio continuo (inserire foto) spinti fin o alla profondità di dieci metri. Durante le operazioni di perforazione i campioni rimaneggiati sono stati ordinati in cassette catalogatrici (inserire foto) ed è stata redatta la stratigrafia con descrizione analitica dei terreni attraversati.
Successivamente per ogni singolo sondaggio si è scelto e prelevato un campione di materiale da sottoporre alle analisi di laboratorio (inserire tabella 1) preliminari con cui sono state definite la granulometria, i componenti di maggior interesse (cromo, arsenico, piombo, rame, magnesio, ecc.), la presenza di diserbanti e i caratteri chimici peculiari.
Fase 3:
Sperimentazione in vasche pilota
Eseguite le opportune valutazioni sulle analisi preliminari realizzate, la ricerca si è ristretta a tre siti che risultavano potenzialmente utilizzabili per una futura estrazione. In questi siti le ricerche sono state ulteriormente puntualizzate provvedendo al campionamento di una quantità di prodotto pari a circa 1 mc di materiale e collocandole entro vasche di maturazione a contatto con l'acqua termale, per un periodo superiore a 60 giorni.
Trascorso tale periodo si è provveduto a commissionare il prelievo e le analisi ai tecnici dei Dipartimenti di Scienze Farmaceutiche (Centro di Cosmetologia Chimica C.A Benassi) e Biologia dell'Università degli Studi di Padova al fine di valutare lo stato di maturazione dei campioni secondo il Protocollo di Qualificazione dei Fanghi Termali Euganei (art. 6 Legge 323 -24 ottobre 2000).
I risultati sono in fase di sviluppo.