I Fanghi termali Euganei

Tra le attività terapeutiche legate alle acque termali (balneoterapia, inalazioni irrigazioni, ecc.) la fangoterapia riveste fondamentale importanza; il "fango, infatti è l'elemento finale di un processo che si caratterizza per il coinvolgimento di molteplici fattori, ognuno indispensabile per arrivare alla terapeuticità del composto ed al suo utilizzo nella pratica medica.

Elementi indispensabili sono:

  • la componente liquida costituita da un'acqua minerale con particolari caratteristiche di temperatura e composizione chimica;
  • la componente minerale o tellurica, caratterizzata da una specifica composizione chimica e granulometria dell'argilla impiegata;
  • le caratteristiche biologiche dell'ecosistema entro cui avviene il processo di maturazione;
  • Il processo di maturazione.

Per quanto alle caratteristiche delle acque termali, pur rimandando a quanto già riportato in riferimento alla genesi ed alle caratteristiche geochimiche occorre in quest'ambito riportare le caratteristiche chimiche peculiari dei fluidi di abano terme (fig. 21).

La componente minerale o tellurica del fango termale è di tipo naturale, cioè "argilla azzurra naturale.
L'argilla azzurra impiegata nella fangoterapia è un silicato d'alluminio idrato, salificato con cationi mono- o bivalenti (Me) e la sua formula bruta è del tipo:
oppure

Alla composizione chimica dell'argilla concorrono in misura percentuale i seguenti elementi chimici:

  • 10% Magnesio - Mg
  • 15% Alluminio - Al
  • 45% Silicio - Si
  • 02% Zolfo - S
  • 03% Potassio - K
  • 22% Calcio - Ca
  • 03% Ferro - Fe

La tessitura presenta la seguente composizione:

  • 25.6% Sabbia
  • 32.4% Argilla
  • 42.0% Limo

La cui analisi granulometrica presenta le seguenti proporzioni percentuali:

  • 40% Granuli a diametro inferiore a 20 micron c.a.
  • 40% Granuli a diametro da 20 a 50 micron c.a.
  • 10% Granuli a diametro da 50 a 100 micron c.a.
  • 10% Granuli a diametro maggiore di 100 micron c.a.


Il prelievo dell'argilla naturale avviene nell'ambito del B.I.O.C.E. in località Arquà Petrarca, presso il lago Costa d'Arquà (fig. 22).
Il prelievo è regolamentato dalla Legge Regionale 40/89 e dal Piano di Utilizzazione della Risorsa Termale (P.U.R.T.).
Attualmente è in corso, a cura della G.U.B.I.O.C.E. un piano di ricerca per siti alternativi di fango termale.

Fondamentale è il processo di "maturazione che l'argilla subisce a contatto con l'acqua termale.
L' iter di trasformazione in un fango maturo consiste nel mantenere il composto argilloso a contatto con l'acqua termale in apposite vasche per un periodo non inferiore ai 60 giorni che permette il formarsi di una progressiva colonizzazione dell'argilla da parte di batteri e protozoi ma, soprattutto, microalghe (Diatomee e Cianoficee) presenti nell'ecosistema che caratterizza il Bacino Termale Euganeo.
Questi microrganismi costituiscono le cosiddette "bioglee,ammassi gelatinosi di origine organica.
Il processo di maturazione consiste quindi in una prima fase di "trattamento dell'argilla ed in una seconda fase nella quale il materiale assume le caratteristiche che lo rendono maturo e terapeuticamente attivo (figg. 23-24).
Le modificazioni connesse al processo di maturazione sono fenomeni strettamente specifici per ogni singolo fango termale, non ripetibili al di fuori di un determinato schema reattivo che si fonda su tre macroparametri: l'acqua, il fango vergine, l'ecosistema; essi condizionano tutti i parametri biologici e chimici del sistema (sviluppo di alghe e microrganismi, presenza di elementi chimici in tracce).
La composizione finale di un fango terapeutico va infatti considerata alla luce delle attuali conoscenze, in special modo alla luce del rinnovato concetto farmacologico che vede la cute come un sistema atto a permettere un assorbimento lento e controllato di farmaci come un insieme molecolare estremamente complesso e ad altissima potenzialità terapeutica.
Un fango maturo è, infatti, un sistema in equilibrio dinamico cui concorrono i componenti del fango vergine, le componenti dell'acqua nonché le infinite specie molecolari derivanti da metabolismo e catabolismo delle specie biologiche per le quali le vasche di maturazione costituiscono l'habitat.
Naturalmente tale habitat è un sistema "aperto all'apporto di quanto deriva dall'ecosistema al contorno (pollini, spore algali e di microrganismi, ecc.) per cui diviene impossibile ripeterne caratteristiche e proprietà al di fuori di un ben circoscritto territorio.
Il concetto di equilibrio dinamico impone che tale equilibrio non venga mutato nell'atto dell'utilizzo clinico del fango e, in particolare, non siano modificati i parametri che concorrono alla realizzazione del fango maturo.
Particolare attenzione deve essere quindi rivolta ad uno dei principali fattori di maturazione: l'acqua termale.
Qualsiasi modifica nelle caratteristiche di tale parametro (aggiunta di acqua estranea o la sostituzione con altri tipi di acqua) porterebbe a modificazioni d'insieme molto profonde che si rifletterebbero a livello della tessitura e dell'assetto micellare del fango, determinando cambiamenti nell'interazione con la cute e don il trasporto per cutaneo delle specie attive.
È ben noto, infatti, come il fango maturo si organizzi in strutture suo tempo indicate come glomeruli humominerali, identificabili attualmente come sistemi micellari paragonabili nel loro insieme ai liposomi, e che svolgono una funzione determinante nell'assorbimento cutaneo, riflettendosi sull'attività terapeutica.
I meccanismi di assorbimento transdermico sono regolati principalmente da due gruppi di sostanze:

  • Sostanze, come proteine e lipidi non polari, che vanno a formare la barriera dello strato corneo;
  • Sostanze con residui polari, atte a legare l'acqua.

La prima interazione fra cute e fango si manifesta a livello del componente presente nei fanghi a più elevata concentrazione, ossia l'acqua. Responsabili dell'interazione dell'epidermide con l'acqua sono molecole che posseggono residui di carica e possono pertanto interagire con i dipoi dell'acqua come molecole lipidiche coniugate con molecole che a loro volta presentano cospicui residui di carica, vedi ad esempio i fosfolipidi.
In tale senso sono stati presi in esame i fosfolipidi nei fanghi del Bacino Termale Euganeo a seguito della loro elevatissima importanza a livello del trasporto transdermico.
L'elevata presenza di specie chimiche, sia ad alevata che a bassa polarità, nei fanghi studiati, riferibili a famiglie quali acidi grassi, esteri, trigliceridi, steroidi, steroli, idrocarburi, ecc., nonché la presenza di fosfolipidi, permette di vedere il fango come un mezzo atto a migliorare sia l'idratazione cutanea, nonché a fungere da sistema dermotrofico, sia come un mezzo attivo, capace di veicolare transcutaneamente molecole farmacologicamente attive, come descritto, nel sistema stesso.

Chi Siamo

La Gestione Unica del Bacino Idrominerario Omogeneo dei Colli Euganei (B.I.O.C.E.) è una emanazione Regionale che si pone come intermediario tra i bisogni e le aspettative degli Operatori Economici presenti nell'area termale.

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